Croce Rossa Italiana: volontari si nasce o si diventa? Esperienze a confronto

Nell’ottica del rispetto della vita, della solidarietà e dell’altruismo, Anima Loci in collaborazione con la Croce Rossa Italiana – Sezione di Cancellara – ha voluto soffermarsi sull’esperienza di volontariato di alcuni ragazzi: l’allieva infermiera volontaria Silvia Cortese e i volontari C.R.I. Antonietta Dolce e Gabriele Genzano.
Il fil rouge che ha legato le storie e le esperienze raccontate dai volontari è stata la passione. Dai loro racconti è emerso, infatti, come quella del volontariato sia un’esperienza totalizzante, che diventa uno stile di vita, una scelta di vita, che continua anche dopo aver dismesso la propria divisa. In particolare, Gabriele (volontario dal 2010), dopo averci illustrato le finalità della CRI e i sette principi su cui essa si fonda, ha elencato gli obiettivi strategici da perseguire entro il 2020. Tra questi, quello che maggiormente caratterizza le attività svolte dalla sezione di Cancellara è la promozione attiva dello sviluppo dei giovani e della cultura della cittadinanza attiva. Numerose sono le iniziative e le esperienze che lo hanno coinvolto in prima persona: la gestione dell’emergenza migranti a Palazzo San Gervasio, l’organizzazione dei campi di formazione, la partecipazione a gare regionali e nazionali di primo soccorso, l’impegno come istruttore di disostruzione pediatrica ed operatore abilitato per l’utilizzo del defibrillatore. Silvia, volontaria dal 2009, ci ha raccontato della sua esperienza in Abruzzo in seguito al sisma e del suo percorso, iniziato nel 2013, per diventare infermiera volontaria; toccanti sono state le testimonianze del periodo di tirocinio in ospedale. Molto coinvolgente è stata anche la sua descrizione delle “funzioni di rappresentanza” svolte in quanto infermiera volontaria, una fra tutte quella della parata dello scorso 2 giugno a Roma. Antonietta, che si è avvicinata al mondo del volontariato nel 2008 con l’UNITALSI e nel 2011 con la CRI, ha precisato che il volontariato non consiste semplicemente nell’offrire un servizio gratuitamente, bensì lo ha definito una vera e propria “finestra sociale”. Le esperienze che l’hanno maggiormente colpita sono state quelle nei campi allestiti in Emilia per affrontare le emergenze post-sisma e quelle nel campo profughi di Rifreddo. Ha evidenziato l’importanza e la difficoltà nell’instaurare un rapporto di fiducia con l’altro e ci ha fatto riflettere sul fatto che, alla domanda “essere un volontario è una predisposizione o lo si diventa con l’esperienza?” non ci sia una risposta definitiva. Il volontariato è anche confronto con mondi e culture diversi dai nostri, un cammino bello, a volte faticoso. Essere volontari è un percorso che arricchisce chi decide di donarsi all’altro: caloroso è stato l’invito e il consiglio dei ragazzi intervenuti a intraprendere il loro stesso percorso, anche all’interno di associazioni e/o contesti diversi.


Cancellara, 21 Luglio 2015
Anima Loci Associazione Culturale

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